Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari.

Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari.

COMUNICATO STAMPA 12 MARZO 2025

“Ogni forma di violenza rivolta al personale sanitario è inaccettabile”
“Necessario promuovere una cultura del rispetto e della collaborazione. La nostra professione la più colpita”

Rovigo – L’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Rovigo aderisce con fermezza alla Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, celebrata ogni anno il 12 marzo. Questa giornata rappresenta un’occasione cruciale per ribadire l’importanza del rispetto verso coloro che quotidianamente si dedicano alla cura e all’assistenza dei cittadini.
“La violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti, è un atto inaccettabile – dichiara Denis Piombo, presidente dell’OPI di Rovigo – che va condannato con la massima fermezza. Chi lavora con dedizione per aiutare gli altri merita tutela e il massimo rispetto. Non possiamo tollerare che gli operatori sanitari siano costantemente vittime di aggressioni verbali o fisiche, né che si sentano minacciati nello svolgimento del loro fondamentale lavoro”.
Il fenomeno della violenza nei confronti degli operatori sanitari è una piaga che affligge profondamente anche il territorio rodigino.
“Purtroppo, anche nella nostra provincia – continua Piombo – si registrano quotidianamente episodi di violenza, sia verbali che fisici, come recentemente accaduto presso l’Azienda Ulss 5 Polesana. È fondamentale che ogni episodio, anche il più lieve, venga tempestivamente segnalato e denunciato. Solo attraverso un’azione congiunta e determinata possiamo contrastare efficacemente questo fenomeno e garantire la sicurezza di chi opera in prima linea. La coesione e l’unità di intenti tra Ordini, Aziende sanitarie, istituzioni, rappresentanze, società e politica rappresentano la chiave per arginare e combattere questa crescente aggressività. Si tratta di un problema drammatico che interessa tutti i territori senza distinzioni e che da anni è oggetto di grande attenzione da parte delle istituzioni, delle Regioni, del Ministero della Salute e della nostra Federazione nazionale, dato che la professione infermieristica risulta essere la più colpita e la componente femminile il maggiore bersaglio. Passi importanti sono stati fatti, come il corso di formazione promosso dalla Regione Veneto a tutto il personale, l’inasprimento delle pene e il protocollo d’intesa per la pronta attivazione delle Forze dell’Ordine a tutela degli operatori sanitari sottoscritto dall’Ulss 5 Polesana”.
L’OPI di Rovigo promuove da tempo la campagna nazionale “Rispetta chi ti aiuta”, nata ad Arezzo anni fa, che promuove la cultura del rispetto e della collaborazione tra operatori sanitari e cittadini.
“Il nostro impegno – conclude il presidente provinciale dell’Ordine degli infermieri di Rovigo – è anche quello di sensibilizzare la popolazione sull’importanza cruciale del rispetto verso gli operatori sanitari. C’è la necessità di promuovere una cultura in cui la violenza non sia tollerata in alcuna forma, in cui il dialogo e la collaborazione siano i pilastri fondamentali del rapporto tra operatori sanitari e cittadini. Dobbiamo superare il concetto del “tutto e subito” in sanità, contrastando la decadenza valoriale che porta spesso all’egoismo estremo del proprio dolore. Le attese non sono più tollerate ma allo stesso tempo bisogna riconoscere che non sempre il sistema sanitario risponde adeguatamente alle esigenze di salute dei cittadini. Le tematiche della violenza saranno al centro delle nostre future iniziative, perché la sicurezza dei professionisti della salute è una priorità assoluta”.

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