COMUNICATO STAMPA
L’Ordine degli infermieri celebra la Festa della Donna
“8 marzo un omaggio alle infermiere, pilastri della sanità, ma anche un appello al rispetto del ruolo della donna”
Rovigo – L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Rovigo (OPI Rovigo) celebra con orgoglio e riconoscenza le sue 1790 infermiere, che rappresentano l’81,7% degli iscritti (su un totale di 2192), in occasione della Festa della Donna. Gli uomini sono invece 402 pari al 18,3%. Tuttavia, questa giornata è anche un momento per denunciare con forza il grave problema delle aggressioni che il personale sanitario subisce quotidianamente.
“In occasione dell’8 marzo – afferma Denis Piombo, presidente OPI Rovigo – esprimo un ringraziamento speciale a tutte le infermiere per il loro prezioso contributo alla salute della comunità. Donne e infermieristica rappresentano un binomio indissolubile, una maggioranza significativa nel sistema sanitario nazionale ma anche locale. Nel Polesine, infatti, risultano essere l’81,7% sul totale degli iscritti al nostro Ordine. Questo dato, superiore alla media nazionale della professione, ovvero 76,5% degli iscritti, testimonia il ruolo cruciale che le professioniste svolgono nella cura e nell’assistenza. Purtroppo, questo ruolo è sempre più minacciato da episodi di violenza, sia fisica che verbale”.
Il personale sanitario affronta ogni giorno sfide complesse e tante criticità, lavorando sempre in prima linea per garantire la salute e il benessere delle persone. In particolare, le infermiere da sempre affrontano problematiche quali discriminazioni e disparità di genere, come si evince da uno studio recente condotto dall’Osservatorio Pari Opportunità di Genere nelle Professioni Ordinistiche.
“Competenza, umanità e professionalità – conclude Piombo – sono costanti in tutti gli scenari operativi. Tuttavia, il timore di subire aggressioni, minacce, offese, mina la serenità e la sicurezza sul luogo di lavoro. Come abbiamo recentemente denunciato, è inaccettabile che chi si dedica alla cura degli altri debba lavorare in un clima di insicurezza. La nostra professione si fonda sui valori del rispetto e della cura. Questi valori devono essere tutelati in ogni contesto, a partire dai luoghi di lavoro. Le aggressioni rappresentano una grave violazione di questi principi e non possiamo assolutamente tollerarle. Per questo chiediamo a tutti i cittadini di collaborare con noi per promuovere una cultura del rispetto e della non violenza. A tutti i livelli”.
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